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Abbazia Benedettina di San Pietro di Precipiano
Indirizzo:
Località Precipiano
Fondata da un abate di Bobbio l'abbazia benedettina di San Pietro di Precipiano, che si trova alla confluenza tra del torrente Borbera nel torrente Scrivia, venne fondata forse tra il 616 e il 636 che mandò una colonia di monaci per fondare una cella, secondo la tradizione la fondazione è da fissare al 722 ad opera del re Longobardo Liutprando (712-744) come forse conferma la scritta "LIUTPRAND REX LONGORBADORUM" presente nell'abbazia fino all'inizio dell' '800, è menzionato per la prima volta in un documento del 983. Nel dicembre 1125 l'arcivescovo di Milano, Olrico sottoponeva l'abbazia di Precipiano e il monastero di San Pietro di Savignone alla giurisdizione temporale del vescovo di Lodi.
Nel 1157 passò sotto la giurisdizione del vescovo di Tortona, anche se continuò per un certo periodo a pagare un censo al vescovo di Lodi.
Nell'ambito delle operazioni contro Tortona venne occupato da Pavia, ma nel 1176 per ordine dell'imperatore Federico I Barbarossa nell'ambito alla reintegrazione dei beni confiscati a Tortona venne restituito agli abati. Nel 1196 il papa Celestino III riceveva l'abbazia di Precipiano sotto protezione della Sede Apostolica. Nel 1196 il papa Celestino III riceveva l'abbazia di Precipiano sotto protezione della Sede Apostolica, confermando il possesso dei suoi beni che erano:
la chiesa di Santa Maria di Montaldo
la chiesa di Sant'Andrea di Rigoroso (Arquata Scrivia)
il monastero San Pietro di Savignone
la cappella di San Michele di Savignone
la cappella di San Salvatore di Savignone
la cappella di San Giacomo del Ponte di Savignone
la chiesa di San Bartolomeo di Vallecalda (Savignone)
la chiesa di Santa Maria di Vaccarezza (Savignone)
la chiesa di Santo Stefano di Regedabio (ora Casella)
la chiesa di San Giorgio di Sarissola (Busalla)
la chiesa di San Martino di Parissone a Vallegge (Crocefieschi)
la chiesa di Sant'Andrea di Caserza (Valbrevenna)
la chiesa di San Salvatore di Pratolungo (Gavi)
la chiesa di Sant'Eusebio di Varinella (Arquata Scrivia)
la chiesa di San Pantaleone di Gazzo
la chiesa di San Martino di Gazzo
la chiesa di Santa Maria di Vicaglione
la chiesa di Sant'Ambrogio di Graiolato
la chiesa di San Pietro di Gambarana
Chiesa di San Paolo di Sartirana
Nel 1125 venne saccheggiato dai genovesi, poi entrò in un periodo imprecisato nell'orbita dei Rati Opizzoni di Castel Ratti ( Borghetto di Borbera), che fra il 1302 e il 1396 ricoprirono si la carica di abate che sia quella di castellano di Precipiano. Nel 1427 venne unita all'abbazia benedettina della Cervara (Santa Margherita Ligure), dalla quale fu separata nel 1521 all'abbazia olivetana di San Vittore a Milano. Nel 1477 fu visitata dal podestá di Tortonai Leonardo Astolfo che notava:
« [in caso di guerra] ...si potria da essa abbatia dare grandissimo danno. In mezo de dicta insuletta é l'abbatia cum la chexa et una rocheta forte et la torre alta che signoreza il luogo. »
Nel 1785 i beni dell'abbazia vennero venduti a un tal Ballestrero di Genova dato che il re di Sardegna Vittorio Amedeo III aveva ricevuto in feudo Precipiano e Vignole. Il 26 novembre 1792 i monaci lasciavano l'abbazia e le loro dipendenze ecclesiastiche di Variana (Grondona), Varinella (Arquata Scrivia) e Vignole. Agli inizi dell'Ottocento il canonico Bottazzi ci informa che esistiva quasi intatta una sala sotteranea dell'edificio originale dal lui definita perfetta struttura longobarda con pianata a croce latina, navata unica e abside emisferico che era adibita a cantina.
I resti dell'abbazia furono distrutti nel 1815, tranne la torre centrale. Nel 1916 intorno alla torre fu costruita Villa Cauvin e il suo parco. Tuttora è immersa nel parco di Villa Cauvin di proprietà privata, non essendo quindi visitabile. È l'edificio più vecchio di tutta la val Borbera ancora esistente.
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